sabato 19 novembre 2011

Educare alla legalità


Prima di parlare di giustizia e legalità bisogna parlare di libertà. Il primo compito che ci affida la vita è liberare chi libero non è. Chi è senza lavoro, o perde il lavoro, non è una persona libera. Il cristiano, nel rispetto di tutti, deve battersi per difendere la libertà e la dignità di ciascuno. Perché la speranza o è di tutti o non è speranza.
(...)
In un mondo di ingiustizie sempre più intollerabili, la speranza rischia di diventare un bene alla portata di pochi. Vogliamo dire no a questa “falsa” speranza, esclusiva, fondata sulla disperazione degli esclusi.
(...)
Non bisogna confondere la legalità con la giustizia – ha proseguito don Ciotti – pensando che siano sinonimi. Legalità è la saldatura tra la giustizia e la responsabilità individuale. Oggi l’Italia vive in un coma etico, ma sarebbe sbagliato puntare tutto sulle regole. Il fine ultimo resta quello della giustizia, realizzazione effettiva dell’uguaglianza. Le leggi sono solo un mezzo per realizzarla.
(...)
Nessun cambiamento sarà mai possibile se non partiamo da noi stessi. Il passo successivo è quello di educare alla responsabilità. In una società, quella di oggi, che comunica molto ma si relaziona poco, l’unità di misura dev’ essere quella dell’ascolto e della reciprocità. Ognuno deve sentire il compito di educare, per combattere i peccati di superficialità, i tanti saperi di seconda mano che oggi imperversano.
(...)
Prima di essere economica la crisi è di moralità e di diritti.
(...)
Alla cattiva politica non si risponde con la fuga dalla responsabilità ma con un' ulteriore presa di responsabilità.

Don Luigi Ciotti - 7 novembre 2011 - primo appuntamento "Educare alla legalità" - 7°settimana sociale diocesana


Don Ciotti ricorda:

“Alla fine della vita nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati CREDENTI, ma quanto siamo stati CREDIBILI”.

Rosario Livatino, magistrato ucciso dalla mafia nel 1990


“Speranza è avere il coraggio di vedere come le cose possono andare”

Sant'Agostino

Altro:
Per questi temi: Don Luigi Ciotti - “La speranza non è in vendita” (edizioni Giunti)

“Don Luigi Ciotti è maestro e testimone. Per questo lo si ascolta con attenzione. Perché, come disse Paolo VI, l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni”.

Douglas Regattieri - vescovo di Cesena-Sarsina

4 commenti:

  1. E' l'educazione alla legalità che, secondo me, oggi è carente.
    E ti parlo da persona coinvolta, anche se non direttamente, nei fatti.
    Mia moglie è un'insegnante di scuola media, in una scuola, come si suol dire, di "frontiera".
    A volte i suoi racconti mi fanno rabbrividire, tanto da indurmi, molte volte, a dirle di chiedere il trasferimento in una scuola più "tranquilla".
    Ma è tenace, capa tosta, come diciamo qui a Napoli, e non si arrende, nè si arrenderà mai.
    Ragazzi abbandonati a se stessi, i cui soli valori sono i soldi facili e la bella vita.
    E'dalle basi che bisogna cominciare, un poco alla volta, tutti quanti...

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  2. Complimenti a tua moglie!:)
    ...ma io mi chiedo, questi genitori sono complici o "vittime" dei figli?
    Mio babbo è stato per tantissimi anni insegnante alle scuole medie, ora in pensione: l'età dei ragazzi a cui insegni è tra le più delicate.
    Spesso i genitori, accecati dai loro figli, credono di avere davanti a loro dei ragazzi d'oro e guai se l'insegnante li riprende o altro! Li difendono. Oppure ci sono quelli completamente assenti, presi dal troppo lavoro, che loro malgrado non riescono a seguire i figli; ma anche quelli assenti perché se ne fregano. Addirittura ci sono quelli che li lodano per quello che fanno...e su questo sono allibita...Per fortuna ci sono anche dei genitori molto bravi.
    Forse, però, non sono solo loro l'unico problema: forse il problema è l'ambiente, gli amici veri o finti che siamo. Forse manca un idea, un concetto: attorno ci sono ragazzi annoiati che non sanno cosa fare e che, per uscire dall' inezia, combinano quello che non dovrebbero...eppure ci sarebbe così tanto da fare per migliorare il posto in cui viviamo! Sarebbe bello poter incanalare questa "forza lavoro" verso qualcosa di socialmente utile, sarebbe bello far scoprire loro la gioia dell'impegno, quale arricchimento posso ricevere (non solo problemi), quale aiuto possono dare.
    Magari si comincia a far capire come l'egoismo sia da eliminare quanto sia invece "figo" donarsi agli altri...

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  3. E' un piacere scambiare opinioni con te, cara Sunwand...
    Sicuramente è come dici tu, c'è tanto da fare, e bisogna far comprendere ai ragazzi quali siano i veri valori.
    Io ho trascorso un periodo della mia vita, circa 10 anni, all'interno di un gruppo cattolico, la Gioventù Domenicana, che senza alcun dubbio ha contribuito alla mia formazione.
    Purtroppo oggi vedo che, per quanti sforzi si facciano, i giovani si allontanano sempre più da queste realtà che ancora operano sul nostro territorio.
    Bisogna passare dalle parole ai fatti...
    Non ti so dire quale possa essere la soluzione giusta, sarebbe impossibile. Quello che sò è che, già dando il buon esempio in famiglia, i risultati si vedono, e come se si vedono!
    Ed aggiungo pure, che un bel risultato lo vedo anche nella tua famiglia... ;-)
    Continua così mia cara, e vedrai che, un pezzetto alla volta, coinvolgendo chi ci circonda, riusciamo a dare una smossa a questo nostro mondo!
    Ti saluto affettuosamente.

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  4. Un passo alla volta, fatto un po' da tutti!:)
    ...e la strada si profila davanti pronta per essere percorsa!;)

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