lunedì 3 settembre 2012

Lettera ad una bambina che sta per nascere


Cosa hai sentito finora del mondo
attraverso l'acqua e la pelle tesa della pancia di mamma?
Cosa ti hanno detto le tue orecchie imperfette
delle nostre paure?
Riusciremo a volerti senza pretendere,
a guardarti senza riempire il tuo spazio
di parole, inviti, divieti?
Riusciremo ad accorgerci di te anche dai tuoi silenzi,
a rispettare la tua crescita
senza gravarla di sensi di colpa e di affanni?
Riusciremo a stringerti
senza che il nostro contatto sia richiesta spasmodica
o ricatto d'affetto?
Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni
- segnali a volte sfacciati delle nostre assenze -
ma di attenzioni.
Vorrei che gli adulti che incontrerai
fossero capaci di autorevolezza,
fermi e coerenti: qualità dei più saggi.
La coerenza, mi piacerebbe per te.
E la consapevolezza che nel mondo in cui verrai
esistono oltre alle regole
le relazioni
e che le une non sono meno necessarie delle altre,
ma facce di una stessa luna presente.
Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni
come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate;
tutte, anche quelle che sanno di dolore.
Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte.
Perché il dolore non è solo vuota perdita
ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione.
La morte è un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri
nella convinzione che se ne possano giovare:
così nasce il ricordo,
la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità.
Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola,
ti salverebbe la vita.
Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire vuoti,
né pietire uno sguardo o un'ora d'amore.
Impara a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia.
Adora la tua inquietudine finché avrai forze e sorrisi,
cerca di usarla per contaminare gli altri,
soprattutto i più pavidi e vulnerabili.
Dona loro il tuo vento intrepido,
ascolta il loro silenzio con curiosità,
rispetta anche la loro paura eccessiva.
Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà
possa amare il tuo congedo
come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi
e galleggiare sapiente lungo la linea dell'orizzonte.
E tu allora porterai quell'amore sempre con te,
nascosto nella tua tasca più intima.

Paolo Crepet, Non siamo capaci di ascoltarli

La dedico alla piccola Agata nata ieri!
Auguri neogenitori!;)

4 commenti:

  1. Bellissimi questi versi! Non li conoscevo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Li ho trovati casualmente proprio il giorno in cui è nata la bimba di una coppia di amici! :)

      Elimina
  2. Grazie mille Dani!!! Presto te la faremo conoscere!! Un abbraccio da tutti e tre!!!

    p.s non sapevo avessi un blog, complimenti, davvero bello!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Presto (finiti gli esami) vengo a trovarvi!!!...anche perché ho già preso un regalino!:)
      Ciao ragazzuoli!!:D

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...